RIFLESSOLOGIA IN BREVE…..

RIFLESSOLOGIA IN BREVE….

Di Donatella Coviello per Viversani –maggio 2010, con la consulenza di Alessandra Fridel

 

Combatte lo stress, migliora la circolazione sanguigna e linfatica, depura dalle tossine e aiuta a risolvere piccoli problemi articolari dei piedi. E’ la riflessologia plantare, disciplina bionaturale sempre più diffusa, in particolare tra gli anziani. Amata anche da personaggi dello star system come antistress. Non sostituisce le cure mediche, ma le affianca, e non fa diagnosi: ma attraverso un massaggio zonale ai piedi viene stimolata la naturale capacità dell’organismo di reagire a disagi e malesseri poiché sui piedi è proiettata l’intera sagoma del corpo umano.

A volte può essere accompagnata da altre tecniche che ne potenzino l’efficacia e allora si parla di riflessologia plantare integrata.

 

I CINQUE PASSI PER IL BENESSERE

 

Si basa su cinque percorsi fondamentali: il rilassamento che, oltre a rasserenare a livello psicologico, predispone anche gli organi interni a recepire l’impulso che viene loro inviato tramite il sistema nervoso; la depurazione, che favorisce il riequilibrio degli organi emuntori (quelli deputati all’eliminazione dei materiali di scarto dell’organismo: reni e vie urinarie, fegato e vie biliari, intestino, polmoni e pelle) a svolgere al meglio le loro funzioni drenanti e disintossicanti; l’effetto antidolorifico, tramite la produzione naturale di endorfine, che agiscono appunto contro il dolore di vario tipo; il miglioramento della circolazione linfatica e sanguigna, tramite ad esempio la manipolazione degli spazi interdigitali di tutte le dita; il riequilibrio psicofisico e l’aumento della vitalità come risultato finale.

 

LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE NELLA STORIA

Il massaggio del piede praticato come anti stress e anti dolorifico risale a tempi remoti e si è diffuso presso molti popoli. Una testimonianza tra le più antiche che ci sono pervenute risale al 2330 a.C. Si tratta di un dipinto murale rinvenuto nella piramide egizia di Saqquara, nella tomba di un medico. L’affresco rappresenta due schiavi che strofinano piedi e mani. Una scritta in geroglifico descrive il massaggio come un’arte medica per la cura della salute. I maggiori cultori della riflessologia tra i popoli antichi sono stati i cinesi, i quali l’hanno utilizzata insieme all’agopuntura. Agli inizi del secolo scorso nasce poi la riflessologia moderna, grazie a un otorinolaringoiatra americano, William Fitzgerald. A lui si deve la suddivisione del corpo in dieci linee immaginarie longitudinali anteriori e posteriori , dette appunto “linee di Fitzgerald” che, partendo dalla testa e arrivando alle estremità (ai piedi e alle mani), dividono il corpo umano in altrettante zone, che sono alla base della riflessologia plantare. La tecnica fu poi messa a punto dalla terapista statunitense Eunice Ingham e alcuni suoi allievi la introdussero in Europa negli anni ’60. In Italia la disciplina fu divulgata da Elipio Zamboni ed Erasmo Buzzacchi.

LA SEDUTA

Il massaggio zonale consiste nella sollecitazione di tutti gli apparati del corpo riflessi nel piede, soffermandosi sui punti dolenti.. Il cliente viene fatto stendere su un lettino con le gambe leggermentedivaricate e un cuscino sotto le ginocchia. La seduta comincia con quella che viene definita la presa di contatto, in cui l’operatore sfiora i piedi del cliente per capirne meglio la natura e per stabilire un rapporto di fiducia che permetta il rilassamento. In questa fase si stabiliscono anche i ritmi degli impulsi e si lavora sulla respirazione e sulla mobilità articolare. In seguito comincia il massaggio vero e proprio, in cui l’operatore esercita delle pressioni con i polpastrelli effettuando varie manovre, tra le quali quella di flusso, a impulsi continui o di rotazione, a seconda della zona da trattare. La tecnica non è dolorosa, ma aiuta a rilassarsi, tanto che molte persone spesso si addormentano durante una seduta. Dopo un massaggio di riflessologia plantare è probabile avere diuresi più intensa e svuotamento intestinale e si può avere un leggero mal di testa (e una diuresi più intensa).

COSA SONO LE ZONE E I RIFLESSI

Secondo la riflessologia plantare può essere suddiviso in cinque zone longitudinali, ognuna delle quali corrisponde a una parte del corpo (linee di Fitzgerald). Inoltre i piedi sono suddivisi anche da tre linee orizzontali il piede in quattro fasce (cingolo scapolare, margine costale inferiore e cingolo pelvico), una alla base delle dita, una a metà tra le ossa corte e quelle lunghe e una a livello del calcagno le quali corrispondono nel corpo rispettivamente alla zona che va dalla testa al collo, quella che include il torace e la parte superiore dell’addome , e l’ultima che riguarda gli organi dell’addome e delimita l’area del bacino. Manipolando un punto qualsiasi di una delle zone in cui è stato suddiviso il piede si può ripristinare l’equilibrio nel punto corrispondente dell’organismo grazie ai riflessi, che sono la risposta del sistema nervoso alla stimolazione tattile pressoria.

A CHI È ADATTA E QUANDO EVITARLA

In generale chiunque può ricorrere ai benefici della riflessologia plantare, a patto però di rispettare alcuni accorgimenti, come consumare un pasto leggero o non assumere medicinali immediatamente prima di una seduta. In alcuni casi poi il massaggio zonale è sconsigliato. Per esempio durante il ciclo mestruale, perché si rischia un aumento del flusso sanguigno . Può essere nocivo durante i primi quattro mesi di gravidanza, quando c’è la possibilità di perdere il feto ed il corpo della donna è soggetto a forti cambiamenti ormonali. Non va praticata la riflessologia anche in caso di forti traumi ai piedi o di infezioni alle unghie. In presenza di terapie mediche particolari, infine, è necessario chiedere indicazioni al proprio medico curante.

RIFLESSOLOGIA PER IL PARTO

Un’applicazione particolare della riflessologia plantare, e che trova spazio anche in alcuni ospedali italiani ad opera di ostetriche, è alle donne durante il parto. Uno studio condotto in Danimarca nel 1989 ha dimostrato che il ricorso al massaggio podalico durante questo momento così delicato per una donna comporta una riduzione della durata e del dolore del travaglio. Un altro studio, questa volta cinese, del 1996, ha evidenziato inoltre come il massaggio riflessogeno sia utile anche subito dopo il parto, in quanto favorisce la montata lattea.

QUANTO DURA UNA SEDUTA E QUANTO COSTA

Una seduta di norma va dai 45 minuti a un’ora. Affinché si abbiano dei benefici duraturi occorre fare una serie dai sei agli otto massaggi. In genere i primi quattro vengono concentrati in quindici giorni, poi si passa a un incontro a settimana. Alla fine del ciclo, poi, di solito si fanno dei massaggi di mantenimento una volta al mese. I costi di ogni seduta variano dai 35 ai 50 euro in media. Alcuni centri prevedono anche dei pacchetti e degli abbonamenti con prezzi forfettari e offrono gratis il primo massaggio.

CHI È IL RIFLESSOLOGO E COME TROVARLO

Il riflessologo è un operatore specializzato che si è formato presso una delle tante scuole presenti in Italia. Da alcuni anni molte regioni italiane, in assenza di una legge nazionale in materia di discipline bionaturali (tranne la legge in materia di professioni non organizzate), stanno cercando di codificare la formazione richiesta alle scuole. La Regione Lombardia fin dal 2005 ha legiferato in tal senso costituendo un registro delle scuole che rispettano gli standard formativi definiti, ed un registro operatori.